MESTRE – Ieri è stato individuato e sottoposto a misura cautelare A.L. classe 1971, residente fuori provincia di etnia Rom, che, si sospetta in maniera sistematica, attuava truffe cc.dd. “dello specchietto”, ovvero simulando il patito danneggiamento del retrovisore esterno della propria auto, con artifizi e raggiri ed una parlantina accesa, riusciva a farsi consegnare una discreta somma di contanti a titolo di risarcimento. Purtroppo vittime di queste truffe sono spesso soggetti deboli, anziani soli o persone in difficoltà, colte nel momento di debolezza.
I militari della Stazione Carabinieri di Mestre, dopo aver raccolto la denuncia di una residente del ’38, hanno svelato la dinamica del racconto della signora, ricostruendo le mosse del malvivente fino all’abitazione di Rubano (PD), dove sotto casa era parcheggiata l’auto usata per il raggiro.
Gli accertamenti posti in essere nel corso dell’indagine, attraverso una lunga serie di verifiche incrociate anche delle immagini di videosorveglianza comunale, permettevano infatti ai Carabinieri, con non poche difficoltà, di associare al truffatore un nome ed un indirizzo.
L’Autorità Giudiziaria, informata dei riscontri investigativi, emetteva in prima istanza la misura cautelare dell’obbligo di dimora nella cittadina di residenza nell’hinterland padovano, notificata ieri dai Carabinieri della Stazione di Mestre in collaborazione con quelli di Sarmeola, incaricati anche della vigilanza del soggetto ed alla quale si è aggiunto il sequestro del veicolo utilizzato per commettere il reato.
Si sospetta che il “nomade” possa essere autore “seriale” di analoghe truffe su ampia parte del nord est d’Italia, con vittime persone inconsapevoli e che agiscono in buona fede per ristorare immediatamente un danno che non hanno provocato affatto.
Qualora dovesse capitare una vicenda simile, si raccomanda pertanto di avvisare tempestivamente i Carabinieri per garantire non solo l’intervento repressivo immediato, ma soprattutto la possibilità che i soggetti non possano reiterarlo nel territorio.
I consigli per contrastare lo specifico fenomeno sono i seguenti:
– evitare di credere a chiunque, basandosi solamente sulla fiducia personale in qualunque modo carpita, nel caso di specie mediante la falsa convinzione di dover ristorare un danno;
– in caso si sospetti, anche velati, di essere vittima di un tentativo di truffa, chiamare comunque il 112 (Numero Unico di Emergenza), anche per un semplice confronto sui fatti o un consiglio: i Carabinieri possono essere sul posto in pochi minuti e smascherare i truffatori.