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G-20 spiagge: definita la proposta di legge per lo status di “città balneare”

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È iniziato oggi da Jesolo il percorso della proposta di legge per il riconoscimento dello status di “Città balneare”, un documento sviluppato a partire dai dati raccolti dall’Osservatorio dei comuni balneari realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di VeneziaIl network ha inoltre stabilito che la sede della prossima edizione sarà Riccione, rinnovando il protocollo d’intesa del G20s per altri 4 anni. Definita infine la composizione della nuova cabina di regia all’interno della quale è stata eletta come coordinatore la sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto

JESOLO – Jesolo come “casa” delle città balneari. È partita oggi dalla località costiera, che ospita la quarta edizione del G20 – Spiagge, la proposta di legge per il riconoscimento dello status di “Città balneare”. Un documento in cui i partecipanti al network hanno raccolto tutti i problemi che condividono e le possibili soluzioni, nel corso del dibattito ospitato dall’hotel Almar. Il principale elemento comune è il macroscopico divario che si crea tra il numero di residenti e il numero di presenze turistiche in un periodo molto ristretto dell’anno, che determina il cosiddetto “effetto fisarmonica”. Una situazione rispetto alla quale le amministrazioni locali hanno limitate possibilità di intervento a causa di dotazioni organiche e finanziarie inadeguate in quanto parametrate alla popolazione stabilmente residente.

La proposta di legge è stata redatta dallo studio legale BM&A e dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, con la supervisione e coordinamento del responsabile scientifico del G-20s, Adriana Miotto. Il testo si sviluppa a partire dai dati raccolti nel contesto dell’Osservatorio dei comuni balneari realizzato dal Dipartimento di Economia dell’Università Ca’ Foscari di Venezia.

Crediti fotografici: Città di Jesolo

I rappresentanti delle località balneari del G20s hanno assunto, inoltre, due fondamentali decisioni per il futuro del network e il conseguente sviluppo strategico delle città. I componenti della rete hanno stabilito che sarà Riccione la sede ospitante della prossima edizione del G20s. La celebre località balneare romagnola raccoglierà così il testimone da Jesolo per la quinta edizione del summit, nato a Bibione nel 2018 da un’idea del sindaco di San Michele al Tagliamento, Pasqualino Codognotto, e svoltosi successivamente a Castiglione della Pescaia (Toscana) e a Vieste (Puglia). Anticipato, inoltre, lo svolgimento dell’evento che nel 2022 si terrà a marzo. In questo contesto i sindaci hanno rinnovato il protocollo d’intesa che impegna le amministrazioni a partecipare e contribuire al network ma anche a sostenere l’iter della proposta di legge per i prossimi 4 anni.

Il network, infine, ha definito una nuova cabina di regia nominando i diversi componenti tra gli amministratori delle località facenti parte del network. A dirigere i lavori sarà la sindaco di Cavallino-Treporti, Roberta Nesto, eletta coordinatore dell’organismo. Gli altri componenti della cabina di regia sono i sindaci di Arzachena, Lignano Sabbiadoro, Riccione, Sorrento, Taormina e Viareggio.

I dati dell’Osservatorio dei comuni balneari

Lo studio mette a confronto le località balneari con altre destinazioni turistiche e le più importanti città italiane sulla base di alcuni aspetti legati all’accoglienza degli ospiti, mettendo così in luce le caratteristiche peculiari delle città della costa. Uno degli elementi considerati è il tasso di ricettività totale, dato dal numero di posti letto totali per 1.000 abitanti. In termini di offerta posti letto i comuni turistici italiani si attesta su una media di 680 posti letto/1.000 abitanti mentre nelle località del G20s la presenza media di posti letto/1.000 abitanti sale vertiginosamente a 2.471 posti letto/1.000 abitanti. Sotto l’aspetto delle strutture ricettive, poi, i comuni turistici italiani contano mediamente 76 posti letto per km2 mentre in quelli del G20s si sale a 829 posti letto per km2. Nei Comuni turistici d’Italia, poi, si registrano 47 presenze di ospiti per ciascun residente. A ciascun abitante delle località del network corrispondono 171 turisti. Il dato, se messo in relazione alla superficie comunale, parla di una media di 6.958 presenze per ogni km quadrato nei territori turisti del Bel Paese che schizza a 74.716 per km quadrato sui territori del G20s. Per quanto riguarda il tema rifiuti, lo studio mette in luce un’elevata attività di pulizia strade nei Comuni G20s con 0,0198 tonnellate di rifiuti/abitante, rispetto alle 0,0068 tonnellate/abitante di altri comuni turistici italiani.

La proposta di legge

I Comuni del G20s manifestano la necessità di poter adottare strategie che tengano in maggiore considerazione le specifiche peculiarità che contraddistinguono queste destinazioni e quindi idonei strumenti d’intervento progettati su misura. La pressione straordinaria che queste località vivono non solo influisce sulla domanda di servizi pubblici complessivi, ma determina una serie di altri costi e oneri che molto spesso sfuggono alle transazioni di mercato o fiscalità locale. Ciò si traduce in una limitata possibilità di manovra da parte delle amministrazioni locali ad intervenire a causa di dotazioni organiche e finanziarie inadeguate in quanto parametrate alla popolazione stabilmente residente. Senza considerare che questi stessi Comuni si trovano a dover gestire aree importanti di demanio marittimo che, pur rappresentando il principale elemento di attrazione turistica, richiedono al contempo una costante e dispendiosa attività di manutenzione e protezione. Da qui le richieste delle località che compongono il network del G20s. La presa d’atto e il formale riconoscimento dello status giuridico di “Città balneare” consentirebbe di definire un quadro normativo organico con l’eventuale attribuzione di ulteriori funzioni amministrative e di adeguate risorse finanziarie. La “Città balneare”, in particolare, avrebbe maggiori competenze nelle materie di ordinamento degli enti locali, turismo, sicurezza e ordine pubblico, gestione dei rifiuti, gestione delle acque, gestione del demanio marittimo, tutela dell’ambiente e del territorio, in particolare contrasto all’erosione delle coste.

Le dichiarazioni

Si chiudono due giorni importanti perché attraverso il meeting di Jesolo arriviamo a dare forma concreta alle idee di noi sindaci e portarle all’attenzione del Governo perché possa nascere una legge che ci rappresenti – dichiara il sindaco di Jesolo, Valerio Zoggia -. Questa nostra richiesta nasce con lo scopo di vederci riconosciute le nostre specificità e non per escludere qualcuno ma, anzi, per aprire la via per altri in futuro”.


“Questo riconoscimento garantirebbe alle città balneari il vantaggio di vedersi riconosciute la loro forza e capacità di essere una delle economie portanti del Paese quindi anche di dare maggiori risposte ai cittadini e ai tanti ospiti che ogni anno riescono ad attrarre
 – dichiara l’assessore al Demanio della Regione Veneto, Francesco Calzavara -. Tra i nuovi strumenti penso a piante organiche che assicurino la disponibilità di personale adeguata a fornire risposte tempestive ai bisogni”. 


“Comprendo la richiesta del riconoscimento dello status di Città balneare ma è necessario fare delle riflessioni sia di carattere tecnico-giuridico sia politico – 
dichiara l’assessore al Turismo della Regione Veneto, Federico Caner –. In generale sarà necessario garantire un sempre maggiore coordinamento tra i diversi livelli di governo tanto più in una materia come quella del turismo dove il rischio della frammentazione dei soggetti pubblici e privati che interagiscono è già molto elevato. Comprendo a pieno le motivazioni di fondo ma serve cautela e gli approfondimenti necessari che un argomento così delicato richiedono”.

C.S. Città di Jesolo

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