VENEZIA – Una vera e propria centrale della droga, a Zelarino, in un’area verde isolata e adibita a parcheggio di camper e roulotte attorno alla quale ormai da tempo un gruppo di spacciatori di origini nordafricane gestiva la base operativa utilizzata come luogo di custodia delle sostanze stupefacenti pronte a essere smerciate nelle piazze di spaccio.
La scoperta è stata fatta dalla Polizia locale di Venezia, grazie a una vasta operazione antidroga che ha portato all’arresto di tre persone e due denunce. La svolta delle indagini nella tarda mattinata di giovedì, quando il Servizio Sicurezza Urbana della Polizia Locale ha messo a segno l’importante azione di contrasto alle attività di spaccio che si svolgono in città. La notizia delle strane frequentazioni dell’area era giunta nei giorni scorsi al Nucleo Operativo e Cinofilo del Corpo, da qui l’avvio delle indagini con un’attività di appostamento che ha confermato lo strano via vai di autovetture in direzione dell’area incriminata, quasi invisibile dalla strada.
A insospettire gli agenti anche i movimenti dei tre cittadini magrebini: l’installazione di microcamere sugli alberi e lungo i fossati ha fatto emergere continui spostamenti dei sospettati tra l’area di sosta dei camper e un bosco poco distante dalla zona. Raccolte tutte le informazioni necessarie, gli uomini del Comando giovedì mattina hanno dato il via all’operazione che ha visto l’impiego di una squadra composta da quattordici operatori dei Nuclei Operativo, Cinofilo e di Pronto Impiego. Alcuni agenti, in divisa mimetica, sono rimasti nascosti nella vegetazione fino alle prime ore della giornata, osservando a distanza con dei binocoli i movimenti dei tre spacciatori.
La svolta intorno alle ore 12.30, quando un’autovettura proveniente da via Castellana è sopraggiunta nella zona del boschetto ed il conducente, in auto con la sua compagna, ha incontrato i tre spacciatori. Questi ultimi dopo aver sotterratto un voluminoso involucro sono saliti a bordo del mezzo, raggiunto e bloccato dagli equipaggi della Polizia locale appostati appena fuori dall’area in cui è avvenuto lo smercio. I tre pusher dopo aver opposto resistenza, ferendo in maniera lieve due agenti, sono stati bloccati e arrestati con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale e trasferiti nelle celle di sicurezza del Comando nell’Isola del Tronchetto dove hanno trascorso la notte prima di comparire davanti al giudice che oggi ne ha disposto la detenzione in carcere fino al prossimo 25 giugno, in attesa del processo.
A carico di uno dei tre, noto come “Il barbiere”, 28 anni, sono risultati numerosi precedenti, mentre i complici, 25 e 33 anni, risultano essere arrivati in Italia da poco tempo. Grazie al fiuto dei cani antidroga è stato subito trovato il punto esatto in cui pochi minuti prima era stato seppellito l’involucro contenente tre etti di eroina, l’equivalente di 900 dosi pronte allo spaccio.
Per il conducente dell’auto, un 38enne di Dolo con numerosi precedenti per spaccio, e per la sua compagna, una 29enne veneziana, è scattata la denuncia a piede libero per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, perché trovati in possesso di diciassette grammi di eroina appena acquistati.