Risultato alla pari con Cambridge e a un passo da Oxford
VENEZIA – Anno dopo anno, l’Università Ca’ Foscari Venezia ha alzato l’asticella nella capacità di attrarre ricercatrici e ricercatori di alto livello su tematiche interdisciplinari. Continuando a battere i propri record, che coincidono con il miglior risultato italiano, oggi l’ateneo festeggia il finanziamento di 30 nuove borse ‘Marie Skłodowska-Curie’, per un totale di 7 milioni di euro di fondi europei nel prossimo triennio.
Si tratta di un risultato storico, che vede Ca’ Foscari condividere il 4° posto europeo con Cambridge (il bando era del 2020, pre-Brexit). In competizione c’erano 11.573 candidature di studiosi da tutto il mondo, ma solo 1.630 hanno ottenuto il finanziamento, che nel complesso ammonta a 328 milioni di euro. In Italia sono 156 i finanziamenti totali.
Il programma della Commissione europea intitolato alla celebre studiosa Marie Skłodowska-Curie, prima donna premio Nobel, seleziona e finanzia annualmente i talenti più promettenti offrendo loro l’opportunità di condurre un proprio progetto scientifico spostandosi tra istituzioni e paesi.
“È davvero una grande soddisfazione questo risultato, con cui Ca’ Foscari si conferma fra i primi atenei in Europa nell’attrarre i talenti della ricerca“, afferma la Rettrice Tiziana Lippiello. “Un risultato che è il frutto dei nostri continui investimenti per lo sviluppo della carriera di giovani ricercatrici e ricercatori. L’internazionalizzazione continua a essere un asse portante di Ca’ Foscari e la compresenza di studiose e studiosi di ogni nazionalità un elemento di grande stimolo per lo sviluppo della ricerca innovativa. Mi fa doppiamente piacere perché ciò avviene in un contesto come quello veneziano, da sempre incrocio di civiltà, e in un momento complesso come quello attuale. Cresce dunque la nostra comunità scientifica e con essa anche l’interesse per la nostra città, in linea con la sua tradizione cosmopolita“.
14 nazionalità
I ricercatori che hanno scelto Ca’ Foscari come istituzione ospite sono originari di 14 Paesi del mondo. Oltre ai ricercatori europei che vengono da Germania, Spagna, Paesi Bassi, Polonia, Grecia, Repubblica Ceca, gli altri provengono da Regno Unito, Argentina, Ucraina, Serbia, Palestina, Hong Kong e Turchia. Un dato che premia le azioni dell’ateneo per accrescere qualità e attrattività.
Storie di successo
Ca’ Foscari ha conquistato ben 21 Global Fellowship, che prevedono un biennio di ricerca fuori dall’Europa seguito da un anno di rientro. Due dei vincitori di questa tornata, Pascal Bohleber e Bilge Yabanci, erano già stati vincitori di una European Fellowship nelle scorse edizioni. Nove, invece, sono le European Fellowship vinte in questa edizione, borse che finanziano altrettanti ricercatori e ricercatrici durante un biennio a Ca’ Foscari.
Dunja Jelenkovic al Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali, e Marisa Di Martino al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati, hanno ottenuto una Career restart fellowship (CAR), bando che riserva una parte dei fondi a giovani di talento che intendono ritornare a far ricerca dopo un periodo di interruzione nella carriera.
Al Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali arriverà la maggior parte delle borse: ben 19. Alcune sono di studiosi che arrivano da istituti prestigiosi quali Oxford, il Max Planck Institute e il MIT di Boston. Le altre 11 borse sono assegnate ai Dipartimenti di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica, Studi Umanistici, Studi Linguistici e Culturali Comparati e Studi Sull’Asia e Africa Mediterranea.
Tra i borsisti del Dipartimento di Studi sull’Asia e sull’Africa Mediterranea, Nicola Bassoni sarà seguito dal professor Toshio Miyake, a sua volta tornato a Venezia dal 2011 come primo vincitore cafoscarino di un progetto europeo Marie Curie International Incoming, a dimostrazione dell’effetto moltiplicatore di questi finanziamenti.
Al Dipartimento di Studi Umanistici lavorerà, tra gli altri, Thea Sommerschield proveniente dall’Università di Oxford, su un progetto che si propone di utilizzare l’Intelligenza Artificiale per interpretare le iscrizioni greche e romane dell’antico Mediterraneo.
Al Dipartimento di Scienze Ambientali, Informatica e Statistica oltre a Pascal Bohleber, arriverà Annamaria Pazienza con una ricerca interdisciplinare che esplora l’interazione tra variabilità climatica e azione umana nell’Italia medievale e altomedievale di Lucca e Rieti.
Valutato con il massimo punteggio, il progetto di Alessandro Cabiati al Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati spazierà tra letteratura e psichiatria per indagare come l’immaginario fiabesco nel XIX secolo rifletta i temi della devianza e dell’anormalità in Gran Bretagna, Francia e Stati Uniti.
“Questo risultato è il frutto del lavoro di un team affiatato, che anno dopo anno migliora i propri risultati, offre un supporto sempre più efficace alla progettazione europea e sviluppa azioni coordinate per la circolazione dei talenti – commenta Dario Pellizzon, dirigente dell’Area Ricerca – Ricordo le misure lanciate negli ultimi anni come Brain Gain, Careers+ e la certificazione HRS4R Excellence in research, tutte iniziative che hanno contribuito a rendere Ca’ Foscari, e Venezia, un posto dove si fa ricerca in un ambiente sempre più internazionale e con degli standard competitivi a livello europeo“.
Le Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowship
Alle Marie Skłodowska-Curie Individual Fellowships, parte del programma europeo Horizon 2020 per la ricerca e l’innovazione, la Commissione Europea quest’anno ha destinato 328 milioni di euro, con un incremento di 80 milioni sull’edizione precedente.
Le borse individuali Marie Skłodowska-Curie finanziano ricercatori esperti e talentuosi che intendono portare avanti un proprio progetto di ricerca in una istituzione a loro scelta in un paese diverso da quello in cui lavorano attualmente. Promuovono, quindi, la circolazione dei talenti e la creazione di nuove collaborazioni tra università ed enti di ricerca di tutto il mondo.