VENEZIA – Nel corso dell’anno appena concluso, sono state complessivamente 98.292 le persone sottoposte a controllo identificativo dal personale del Compartimento Polizia Ferroviaria per il Veneto: di queste, 554 sono state indagate e 36 sono state arrestate, in particolare per reati contro il patrimonio o inerenti al traffico di stupefacenti. Oltre 5 kg di sostanze psicotrope sono stati sequestrati dagli operatori della Polizia Ferroviaria.
94 i cittadini stranieri trovati in posizione irregolare e 455 le contravvenzioni comminate ai sensi del Regolamento di Polizia Ferroviaria, del Codice della Strada e di altre normative.
53 i minori rintracciati e affidati alle famiglie o alle comunità ospitanti.
Per quanto concerne, l’attività di contrasto alla microcriminalità sono state 10.946 le pattuglie impiegate, mentre 489 sono stati i servizi specifici antiborseggio, attuati in abiti civili, sia negli scali ferroviari, che a bordo dei treni, lungo le tratte di competenza. Numerosi anche i servizi di vigilanza sui treni effettuati allo scopo di garantire serenità e sicurezza ai viaggiatori: 584 le pattuglie a bordo dei convogli per un totale di 849 treni presenziati, sulle tratte ferroviarie più sensibili.
Costante e puntuale anche l’azione di prevenzione, in tutte le stazioni di competenza, in relazione alla normativa anti Covid-19, che ha condotto, lo scorso mese di ottobre, all’arresto per minaccia e resistenza a P.U. di un uomo che, positivo al Coronavirus, cercava di salire su un treno alla stazione di Venezia S.L..
L’attività della Polizia Ferroviaria, però, non è stata focalizzata esclusivamente sulla prevenzione e repressione dei reati, ma, quale Polizia di prossimità, si è concretizzata anche in momenti di vicinanza e sostegno ai cittadini, come, ad esempio, all’inizio dell’anno, quando un anziano signore di 89 anni, partito in treno da Verona, avrebbe dovuto raggiungere un conoscente che lo attendeva in stazione a Venezia S.L., ma, convinto di essere giunto a destinazione, è sceso alla fermata di Porto Marghera. Dopo aver seguito il sentiero di servizio, tra i binari di marcia del treno, sentendosi smarrito, ha contattato telefonicamente la persona che lo stava attendendo nella città lagunare, la quale ha chiesto l’intervento della Polizia Ferroviaria di Venezia S. Lucia; gli agenti si sono subito attivati ed hanno rintracciato e messo in salvo l’anziano, facendolo ricongiungere con il suo amico.
A giugno, avventura a lieto fine, grazie all’intervento del Centro Operativo Compartimentale, anche per un altro anziano, un ottantaduenne in viaggio con il figlio sulla linea Venezia – Trieste.
L’allarme è scattato quando l’uomo ha perso di vista il figlio e non è riuscito a scendere con lui alla stazione di S. Donà di Piave, rimanendo a bordo del treno. Non potendolo contattare, in quanto il padre era privo di cellulare, il figlio si è rivolto alla Polizia Ferroviaria che, compresa la dinamica dell’accaduto, ha attivato le ricerche dell’anziano. Grazie all’azione sinergica degli operatori della Polizia Ferroviaria e del personale di bordo di Trenitalia, l’uomo è stato rintracciato alla stazione di S. Stino di Livenza, dove ha potuto essere raggiunto dal figlio.
Degna di menzione pure la vicenda di Oliver, il cagnolino che allontanatosi dalla casa dei suoi proprietari durante un trasloco e giunto nella stazione di S. Donà di Piave ed è salito su un treno diretto a Venezia. Una volta a bordo, la bestiola, disorientata, ha attirato l’attenzione di una signora che ha avvisato il capo treno. E’ così scattata la segnalazione alla Polizia Ferroviaria. Quando il convoglio è giunto alla stazione di Venezia S. Lucia, gli Agenti sono intervenuti per prendere in custodia il cagnolino e attivare gli accertamenti, che hanno consentito di rintracciare e contattare il proprietario di Oliver.
Una recente vicenda, accaduta nella stazione di Padova, nel periodo natalizio, ha visto coinvolta una signora nigeriana, con due figli minori, in questo caso, la donna, in lacrime, si è rivolta al personale della Polizia Ferroviaria, in quanto, priva di denaro, non sapeva dove trascorrere la notte e non aveva nessuno a cui chiedere aiuto. Gli operatori si sono immediatamente attivati, contattando varie strutture di accoglienza, e riuscendo così a farle vivere in serenità le festività natalizie.