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TEATRINO DI PALAZZO GRASSI ospita CINEMAPOCALISSI a cura de Il Colorificio

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VENEZIA – Il Teatrino di Palazzo Grassi ospita la rassegna Cinemapocalissi, un programma di proiezioni di due giornate che traveste l’auditorium di Palazzo Grassi in un cinema post-porno.
Il progetto è a cura del collettivo curatoriale Il Colorificio e costituisce il quarto capitolo della programmazione “L’Ano Solare. A year-long programme on sex and self-display”, ricerca dalla durata annuale votata all’esplorazione della rappresentazione non normativa dei corpi e della sessualità.

Giovedì 8 ottobre, dalle 18.30 alle 20.00, Il Colorificio introdurrà la proiezione di una selezione di corti in una conversazione aperta al pubblico.

Venerdì 9 ottobre, dalle 11.00 alle 23.00, nell’auditorium del Teatrino saranno proiettati corti, medi, e lungometraggi di registe e registi, artiste e artisti che hanno oltrepassato i confini del dispositivo pornografico mainstream, mettendolo in discussione come unico modello.

Il titolo del progetto trae ispirazione da “Apocalissi Queer”, testo del filosofo Lorenzo Bernini in cui la metafora della fine dei tempi è riletta come ribaltamento dell’ordine patriarcale e strategia per la stesura di nuove narrazioni post-identitarie per l’edificazione di nuove comunità.

In occasione dell’evento, l’architettura del Teatrino, firmata da Tadao Ando, appare sovvertita da alcuni interventi installativi a cura di Sebastiano Pala per il Colorificio.
Contestualmente, è a disposizione del pubblico una piccola pubblicazione gratuita che permette di esplorare la dimensione politica e sociale della post-pornografia attraverso contributi originali di Lorenzo Bernini, Giovanna Maina e uno collettivo di Natalia Cabezas e Linda Porn, con la traduzione di Valentine aka Fluida Wolf.
Il programma include film di Kathy Acker e Alan Sondheim, AltSHIFT, Xavier Baert, Maria Basura, Amber Bemak e Nadia Granados, Cade, Marc Caro, PaulX Castello, Shu Lea Cheang, Colectivo CENEx, Linda Porn, Ediyporn, Lucía Egaña Rojas, Jean Genet, Tessa Hughes-Freeland, Barbara Hammer, Bruce LaBruce, Del LaGrace Volcano, Dylan Meade, Eric Pussyboy e Abigail Gnash, Joanna Rytel, Annie Sprinkle, Wong Ping.

Still from Jean Genet, Un Chant d’Amour


Cinemapocalissi restituisce scenari in cui il campo normato dell’atto sessuale subisce un violento cambio di paradigma. Se infatti la pornografia mainstream – o porno etero – è intesa quale tecnologia in grado di regolare unilateralmente la sessualità, interessata dichiaratamente all’appagamento di uno specifico spettatore, il post-porno riconosce nella sessualità una tecnologia in sé, proponendosi in quanto luogo di analisi dove esplorare il desiderio come agente critico di un corpo sociale.

La post-pornografia nasce a cavallo degli anni Ottanta e Novanta dalle rivendicazioni femministe e queer che individuavano nell’appropriazione dei mezzi di produzione (e riproduzione) del porno etero strade alternative per immaginare nuove rappresentazioni del desiderio ed evidenziare gli usi educativi del sesso. Attraverso il post-porno il sesso non è più interpretato come terreno in cui sfociano i desideri biologici del corpo naturale, quanto come una piattaforma per identificare quegli stessi desideri come anche tecnologici, sociali, culturali e politici e per ridefinirne i confini.

Cinemapocalissi raccoglie assieme alcune delle prime pellicole iscrivibili al post-porno, opere emblematiche, produzioni indipendenti, film recenti, istituendo un percorso diacronico aperto ad associazioni e liberi rimandi. Durante la visione, lo spettatore è invitato ad adottare uno sguardo de-naturalizzato verso l’atto sessuale e ad aprirsi a un desiderio de-eroticizzato, sottratto alle strategie dell’economia del piacere. Le individualità rappresentate propongono nuove categorie del desiderio, a partire dalle quali si generano alleanze inedite che articolano nuovi linguaggi.
Le apocalissi presentate sono, allora, quelle dei soggetti nei video, ma soprattutto quelle del pubblico: delle deflagrazioni individuali, dei collassi degli immaginari normativi che prospettano futuri alternativi. 

L’ingresso al Teatrino è libero fino a esaurimento posti. Le modalità di accesso sono consultabili sul sito www.palazzograssi.it.

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