Una domenica amara per il Venezia, che cede il passo all’Atalanta con un 2-0 casalingo al Pier Luigi Penzo. Nonostante i tentativi dei lagunari di restare in partita, le reti di Pasalic e Retegui hanno sancito una sconfitta che lascia l’amaro in bocca ai tifosi arancioneroverdi. La squadra di Di Francesco, pur mostrando qualche sprazzo di carattere, ha faticato a tenere il ritmo di una Dea cinica e organizzata.
Primo tempo: Pasalic colpisce, il Venezia cerca una reazione
VENEZIA – Il Venezia è sceso in campo con buone intenzioni, ma la partenza è stata subito in salita. All’8′, sugli sviluppi di un corner, un’incertezza difensiva ha permesso a Pasalic di segnare il gol del vantaggio per l’Atalanta. Una doccia fredda per la squadra di casa, che ha visto la propria difesa balbettare sotto la pressione degli ospiti.
Gli arancioneroverdi hanno comunque provato a rispondere, con Oristanio che ha sfiorato il pareggio al 15′ con un tiro a giro che ha fatto sospirare i tifosi. Una reazione che sembrava poter rimettere in carreggiata i padroni di casa, ma che si è scontrata con la solida organizzazione difensiva degli uomini di Gasperini.
Retegui spegne le speranze del Venezia
Le speranze di rimonta del Venezia sono state definitivamente affossate a inizio ripresa. Al 47′, Retegui ha approfittato di un errore di Candela per siglare il 2-0 con un pallonetto da applausi, che ha gelato lo stadio Penzo. A quel punto, l’Atalanta ha gestito la partita con calma e sicurezza, spegnendo sul nascere ogni tentativo di reazione dei lagunari.
Nonostante l’ingresso di Yeboah e qualche spunto interessante, il Venezia non è mai riuscito a mettere davvero in difficoltà la difesa bergamasca. Una delle poche occasioni limpide è arrivata al 75′ con un colpo di testa di Haps, suggerito da Yeboah, ma senza fortuna.
Un Venezia in crescita, ma ancora troppo fragile
Se c’è un aspetto positivo che Di Francesco può trarre da questa sconfitta è la volontà dei suoi di non arrendersi mai, con un Oristanio che si è messo in mostra tra i più vivaci. Tuttavia, la fragilità difensiva e la mancanza di concretezza sotto porta sono problemi che continuano a tormentare i lagunari.
Di Francesco ha commentato a fine gara: “Abbiamo avuto dei momenti in cui potevamo rientrare in partita, ma ci è mancata la precisione nei momenti decisivi. L’Atalanta ha dimostrato di essere una squadra di livello superiore, ma dobbiamo imparare dagli errori per crescere”.
Il punto sui tifosi e l’atmosfera al Penzo
Nonostante il risultato, il pubblico del Penzo non ha fatto mancare il proprio sostegno ai ragazzi in maglia arancioneroverde. La passione dei tifosi veneziani si è fatta sentire per tutti i novanta minuti, incitando i propri beniamini anche nei momenti più difficili. È questo spirito che dovrà sostenere il Venezia nelle prossime cruciali partite di campionato.
Tabellino del match
Venezia (3-5-2): Stankovic ; Idzes , Svoboda, Sagrado (64′ Haps ); Candela Ellertsson (46′ Busio ), Nicolussi Caviglia (64′ Yeboah ), Duncan, Zampano ; Oristanio (79′ El Haddad ), Pohjanpalo 5 (79′ Gytkjaer). All. Di Francesco.
Atalanta (3-4-2-1): Carnesecchi ; De Roon, Hien (46′ Ruggeri), Djimsiti; Bellanova, Ederson (75′ Sulemana), Pasalic, Zappacosta; De Ketelaere (68′ Samardzic), Lookman (46′ Cuadrado); Retegui 7 (68′ Zaniolo). All. Gasperini.
Arbitro: Zufferli
Marcatori: 8′ Pasalic (Atalanta), 47′ Retegui (Atalanta).
Ammoniti: Ederson (Atalanta), Busio (Venezia).
Espulsi: Nessuno.
Il futuro del Venezia: lavoro e determinazione
Per il Venezia, il prossimo obiettivo sarà ritrovare la compattezza difensiva e la determinazione in zona offensiva. La strada per la salvezza è ancora lunga, ma la squadra di Di Francesco ha dimostrato di avere carattere. La speranza è che, con il giusto lavoro e qualche aggiustamento, il Venezia possa presto tornare a far sognare i propri tifosi.