VENEZIA – Una delegazione di esperti dell’Università norvegese di Scienza e tecnologia, Dipartimento di Ingegneria civile e ambientale – guidato dalla professoressa Tone Merete Muthanna – ha visitato presso il depuratore di Fusina gli impianti pilota previsti dal caso studio Veritas-Venezia nell’ambito del progetto europeo B- WaterSmart (Horizon 2020).
La sfida principale del caso studio veneziano, unico per l’Italia, è creare le condizioni per sbloccare importanti potenziali di riuso nel settore idrico che attualmente non vengono sfruttati: si tratta di effluenti depurati, azoto dai flussi concentrati e fanghi degli impianti di trattamento delle acque reflue urbane.
Tre le tecnologie pilota (una per l’acqua e due per l’azoto) sviluppate e ora in fase di avviamento pilota per le sperimentazioni di progetto.
La delegazione norvegese segue lo sviluppo e la messa a punto di tutte le tecnologie del Work-Package 2 di B-WaterSmart, nell’ambito del quale vengono testate e migliorate le soluzioni innovative di tutti e sei i living lab del progetto europeo: oltre a Venezia, anche Alicante (Spagna), Bodø (Norvegia), Fiandre (Belgio), Lisbona (Portogallo), Frisia Orientale (Germania).