Garofolini (ADICO): “la tregua fiscale annunciata dal governo sta creando speranze ma anche grande confusione”
MESTRE – Pago o non pago? Faccio ricorso o rinuncio? Chiedo la rateizzazione o aspetto? Mentre giornali e tv raccontano le intenzioni del governo circa una tregua fiscale tutta da definire, i contribuenti mestrini chiamati a rapporto dall’Agenzia delle Entrate sono travolti da dubbi e speranze e non sanno più come muoversi. In questi giorni in Adico sono molte le richieste di informazioni e di assistenza e la cosa non stupisce. Anche se l’unico fatto certo è che, allo stato attuale, sono in vigore le consuete regole e solo la legge di bilancio potrà tratteggiare i perimetri di quello che pare essere uno pseudo-condono, in alcuni casi (ma non in tutti!) necessario.
“Proprio oggi – commenta Carlo Garofolini, presidente dell’Adico – ci ha chiamato un’impiegata di banca mestrina che ha ricevuto la comunicazione di fermo amministrativo del motorino se entro un mese non viene pagato un bollo di otto anni fa. Ora, il credito appare prescritto, e anche qui ci sarebbe da aprire un capitolo a parte su questo tema, dato che troppo spesso l’Agenzia invia cartelle per importi prescritti costringendo il contribuente più attento a cercarsi un esperto per farsi tutelare dignitosamente e quello meno attento, a pagare una somma non più dovuta. Ma, al di là di questo, trattandosi di una cartella di molto inferiore ai mille euro e risalente al 2014, come deve comportarsi questa persona? Ha un mese di tempo per onorare il debito. E se paga e poi passa la legge sulla tregua fiscale e vengono cancellate le cartelle esattoriali da meno di mille euro? Sarebbe una beffa per lei. Abbiamo un altro socio che deve fare ricorso contro una cartella da 50 mila euro, cifra che comprende aggi, sanzioni, interessi. Ma cosa dobbiamo fare? Procedere o attendere le novità annunciate dal viceministro all’Economia Maurizio Leo? E se poi la norma non passa e la persona non ha fatto ricorso e non ha pagato, che succede? Semplice, gli viene pignorato il conto corrente”.
Ricordiamo che le misure in programma riservate ai debiti più piccoli e difficilmente esigibili, sono di fatto due: l’estinzione delle cartelle sotto i mille euro relativi al periodo 2000-2015 (la norma esiste già ma solo per le cartelle che arrivano fino al 2010). E gli “sconti” per quelle fra i mille e i 3mila euro, per le quali si prevede la cancellazione degli aggi e degli interessi e la riduzione del 50% della sanzione.
“In questa fase transitoria – conclude Garofolini – l’Agenzia dovrebbe sospendere l’invio delle cartelle prevedendo magari lo stop temporaneo dei calcoli per la prescrizione. Fermo restando che la tregua fiscale per molti versi si rende necessaria, di fronte a debiti che non si potranno mai riscuotere, ma che è un pessimo messaggio per chi paga sempre tutto in modo corretto, è chiaro che si rischi di creare un’altra distinzione fra contribuenti di serie A e contribuenti di serie B. Chi può aspettare per pagare, attenderà per vedere cosa decide il governo. Chi ha l’ultimatum dell’Agenzia, dovrà sborsare quanto richiesto per poi magari subire la beffa di una tregua fiscale dalla quale è rimasto tagliato fuori. Come muoversi? Anche per noi la risposta è tutt’altro che scontata”.