Le nuove iscrizioni a UNIBO aumentano in tutti i cicli di studio: +5,8% nelle lauree triennali, +11,2% nelle lauree a ciclo unico, +0,3% nelle lauree magistrali. La crescita è diffusa: Bologna +5,6%, Cesena +6,1%; Ravenna +7,3%, Rimini +5,3%. Solo Forlì registra una flessione (-9,4%) che dipende in gran parte dall’introduzione di numeri programmati. Deciso l’incremento degli studenti internazionali, che segna un consistente +33,7% rispetto all’anno scorso e conferma un riconosciuto primato dell’Alma Mater
BOLOGNA – Non si arresta l’andamento positivo delle immatricolazioni all’Alma Mater, e anche quest’anno – nonostante le incertezze generate dalla pandemia – l’Ateneo conferma la sua forte capacità attrattiva, pur in un quadro nazionale per cui si annunciano segni di sofferenza. Le immatricolazioni per l’anno accademico 2021/2022, infatti, segnano alla data di oggi una crescita complessiva del 4,3% rispetto allo scorso anno. I nuovi studenti iscritti all’Alma Mater sono oltre 28.250. Gli iscritti totali – destinati ad aumentare ulteriormente – superano ormai gli 88.600.
La crescita interessa tutti i cicli di studio: +5,8% nelle lauree triennali, +0,3% nelle lauree magistrali, +11,2% nelle lauree a ciclo unico. Diversamente dal passato le Lauree triennali crescono più delle Lauree magistrali, che però confermano la loro piena tenuta. Crescono gli studenti delle sedi di Bologna (+5,6%), Cesena (+6,1%), Ravenna (+7,3%) e Rimini (+5,3%). La flessione degli iscritti a Forlì deriva in misura consistente dall’introduzione del numero chiuso nella Laurea triennale in Sociologia.
Tra i nuovi iscritti, continuano a crescere gli studenti che arrivano da fuori Regione e dall’estero. Sono il 52,7% del totale a fronte del 51% dello scorso anno. E aumenta in modo significativo anche il numero delle studentesse e degli studenti che hanno partecipato alle selezioni per i corsi a numero programmato o con prove di verifica: sono stati 47.403 contro i 40.612 dell’anno precedente (+16,7%). Ma uno dei dati più notevoli è il deciso l’incremento degli studenti internazionali, che segna un consistente +33,7% rispetto all’anno scorso. L’Alma Mater conferma così un suo riconosciuto primato nazionale. “Sono felice che tante studentesse e studenti abbiano scelto l’Alma Mater, in controtendenza rispetto ai primi segnali a livello nazionale”, commenta il Rettore, Giovanni Molari. “In particolare ci rallegra l’aumento degli immatricolati in arrivo dall’estero e da fuori regione, che sono oggi, insieme, più della metà dei nuovi iscritti. Tutto questo ci sprona ad essere sempre più all’altezza della grande fiducia che l’Alma Mater riscuote in Italia e all’estero: è nostro dovere onorare questa fiducia con un impegno sempre più costante sui fronti del diritto allo studio, dei servizi agli studenti, della qualità didattica, dei rapporti con la società e con il mondo del lavoro”.
“Registro con soddisfazione”, aggiunge il Rettore, “il significativo aumento di coloro che usufruiscono di agevolazioni o esoneri per le contribuzioni studentesche. Ognuna di queste immatricolazioni è un passo verso la realizzazione dell’art. 34 della nostra Costituzione. Contemporaneamente, tuttavia, è un motivo di apprensione per le crescenti difficoltà delle famiglie italiane”.
L’aumento degli immatricolati all’Alma Mater va infatti in parallelo con la crescita degli studenti che usufruiscono di una riduzione o dell’esonero totale delle tasse di iscrizione. Quest’anno potranno avere accesso alle agevolazioni 56.928 studenti (pari al 64% degli iscritti), in crescita del 10% rispetto all’anno scorso. A poter usufruire dell’esonero totale dei contributi studenteschi saranno 31.458, in aumento del 6,8% rispetto all’anno accademico 2020/2021.
“La soddisfazione per i risultati dell’Alma Mater non può essere disgiunta”, conclude il Rettore Molari, “da una viva preoccupazione per l’eventuale flessione delle immatricolazioni nel Paese, che ci auguriamo sia smentita: sull’orgoglio di rappresentare un Ateneo in controtendenza prevale decisamente l’auspicio che l’intero sistema universitario nazionale possa reggere all’urto – economico, sociale e psicologico – della pandemia. Su questo punto l’Alma Mater dovrà sollecitare la politica nazionale a strategie sempre più democratiche e coraggiose”.