VENEZIA – Il tocco di 350 studenti dell’Università Ca’ Foscari è tornato a sventolare in piazza San Marco. Nel pomeriggio di oggi, mercoledì 13 ottobre, si è rinnovato l’appuntamento con il Giorno della Laurea, la tradizionale cerimonia che dopo il periodo di pandemia quest’anno è stata celebrata in presenza. Sono circa 1300 gli studenti protagonisti delle tre cerimonie, a quella odierna si aggiungono quelle in programma domani alle ore 10:30 e alle 15.
L’appuntamento si è aperto con i saluti dalla rettrice Tiziana Lippiello, prima della consegna degli attestati dal palco è intervenuto il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro. All’evento ha partecipato anche l’assessore comunale all’Università, Paola Mar.
“Oggi, per tutti voi, è un giorno di festa perché dopo anni di studio e di sacrifici avete raggiunto l’importante traguardo della laurea – ha esordito il sindaco Brugnaro. Siamo nella piazza più bella del mondo proprio nell’anno in cui celebriamo i 1600 anni di Venezia. Su questi masegni e all’interno dei palazzi che ci circondano si è costruita la storia di un intero popolo. Da Palazzo Ducale, sede del potere politico e amministrativo della Città, all’area Realtina, luogo di scambi commerciali e degli affari, passando per l’Arsenale, simbolo della tecnica navale e della supremazia militare sui mari, Venezia ha saputo condizionare la storia del mondo e oggi voi entrate a pieno titolo a far parte di questa realtà”.
“Qui avete studiato e avete trascorso alcuni degli anni più belli della vostra giovinezza – ha detto il primo cittadino. Avete scelto Venezia e Venezia vi ha accolto a braccia aperte perché voi siete il futuro e perché rappresentate lo spirito positivo che anima il progresso e lo sviluppo del mondo intero. Ora avete il grande compito di partecipare, con il vostro entusiasmo, con la vostra preparazione e con il vostro impegno, alle scelte di chi, a qualsiasi livello, è chiamato a decidere per le future generazioni”.
Dopo aver citato lo scrittore e accademico statunitense Kurt Vonnegut, il sindaco ha aggiunto: “Siate positivi, non fatevi condizionare troppo dagli altri, siate voi stessi, abbiate fiducia nelle vostre capacità e non abbiate timore ad accettare quei fallimenti che, necessariamente, sarete chiamati ad affrontare nella vostra vita. Cadere e trovare la forza per rialzarsi è una delle più importanti capacità per raggiungere i migliori traguardi. Non fermatevi a guardare il “dito”, andate in profondità delle cose, non siate superficiali. Non accettate le sterili generalizzazioni perché, in realtà, dietro all’apparenza si nascondono percorsi faticosi e complessi”.
Poi il passaggio sul futuro che attende gli studenti, al termine del percorso universitario: “Da oggi, per ognuno di voi si apre un nuovo capitolo: c’è chi inizierà a lavorare, chi continuerà a studiare e chi deciderà di affrontare la propria vita secondo il disegno che si è prefigurato. A voi tutti però vorrei arrivasse forte e chiaro il mio appello: fate sogni, pensate in grande, aprite i vostri orizzonti e, se credete, andate a scoprire le opportunità che il mondo vi mette a disposizione, ma poi, vi prego, tornate qui, non smettete mai di scommettere sul nostro Paese, l’Italia. L’Italia, dopo questa terribile ondata di pandemia, ha voglia di riscattarsi e di tornare a crescere. Ora più che mai abbiamo bisogno di voi. Il futuro è qui, io sono sicuro di questo e ve lo voglio dire. L’Italia e Venezia saranno sempre la vostra “casa”.
L’ultimo passaggio del discorso del sindaco è stato il ricordo della cerimonia che si è tenuta in piazza San Marco nel 2015, allora sul palco salì Gino Strada, che rivolgendosi ai giovani laureati disse ‘Tenete presente che siete un pezzo di un corpo più grande e che avete una responsabilità verso tutti (…) Avete un dovere, quello di spartire con la società il vostro sapere’. “Tornare a far riecheggiare le sue parole in questa piazza non solo vuol essere un omaggio ad un sincero amico di Venezia e ai suoi importanti progetti per la Città, ma vuol anche ribadire un invito che dobbiamo fare nostro – ha concluso Brugnaro – Tutti noi abbiamo il dovere di metterci in gioco e “spartire il nostro sapere”. Ognuno di noi saprà, in cuor suo, quello che è il modo migliore per farlo! Venezia, che a braccia aperte vi ha accolto in questi anni, sarà sempre al vostro fianco. Qui troverete una Città aperta, libera e in grado di guardare al futuro con la stessa passione e lo stesso entusiasmo che oggi avete nel cuore”.
C.S. Città di Venezia