FAVARO VENETO – Ieri è stata individuata e denunciata una donna che, utilizzando elaborate tecniche e simulando l’appartenenza ad una agenzia che operava in collaborazione con la Regione Veneto, faceva sottoscrivere inconsapevolmente alle vittime contratti per la fornitura di energia elettrica.
In questo caso particolare, la promessa – a fronte della firma da parte dell’anziano – era della restituzione del canone Rai, come intervento assistenziale proprio con il falso patrocinio dell’Ente con sede a Palazzo Balbi.
I militari della Stazione CC di Favaro Veneto, raccolta la segnalazione del residente classe 1945, hanno svelato il meccanismo frodatore messo in atto dalla donna S.E.M. 35enne residente nel padovano ma di origini lombarde, che è stata colta sul fatto mentre si allontanava dall’appartamento dell’uomo con il nuovissimo contratto da lui firmato in calce.
Gli accertamenti posti in essere nel corso dell’indagine, partendo proprio dal racconto della vittima che era stato contattato al telefono dalla imbonitrice, sono stati svolti attraverso riscontri documentali ed una serie di verifiche incrociate, che permettevano ai Carabinieri di predisporre la cd. “trappola” cogliendo sul fatto la donna, sia documentando il colloquio a casa dell’anziano, che rinvenendo poi la documentazione contrattuale, fatta passare per il fantomatico modulo di richiesta del rimborso del canone televisivo.
Si sospetta che la donna possa essere autrice “seriale” di analoghe condotte su tutto il territorio regionale, poiché la naturalezza nel mettere in opera il raggiro, carpendo per gradi la fiducia del prescelto, è concludente di una confidenza e di un modus operandi ormai collaudato.
Qualora dovesse capitare una vicenda simile, si raccomanda pertanto di avvisare tempestivamente i Carabinieri per garantire non solo l’intervento repressivo immediato, ma soprattutto la possibilità che i soggetti non possano reiterarlo nel territorio.
I consigli per contrastare lo specifico fenomeno sono i seguenti:
– evitare di credere a rimborsi “facili”, basandosi solamente sulla fiducia personale in qualunque modo carpita, in particolare di imposte nazionali difficilmente “rimborsabili”;
– verificare sempre la bontà dei “titoli” offerti come garanzia, quali l’appartenenza ad agenzia per conto di soggetti istituzionali;
– in caso si sospetti, anche velati, di essere vittima di un tentativo di truffa, chiamare comunque il 112 (Numero Unico di Emergenza), anche per un semplice confronto sui fatti o un consiglio: i Carabinieri possono essere sul posto in pochi minuti e smascherare il raggiro.