SPINEA – Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri della Compagnia di Mestre, nello specifico quelli della Stazione di Spinea, hanno applicato la misura cautelare del divieto di avvicinamento e di relazionarsi con la vittima su ordinanza emessa dal GIP del Tribunale di Venezia per i gravi reati di minacce e violenze contro la ex ragazza, continuati ed aggravati, nei confronti di un 22enne di origini turche.
L’uomo, è infatti accusato di gravissimi comportamenti violenti e vessatori nei confronti di una donna del posto con la quale aveva avuto un pur breve relazione, umiliata personalmente e presso i parenti, minacciata pesantemente, seguita al lavoro ed a casa dove si presentava anche in piena notte, percossa a più riprese ed indotta in tale guisa in uno stato di soggezione e panico assoluto. Di fatto la donna, nel corso degli ultimi mesi, era stata costretta ad un vero e proprio incubo. La gelosia morbosa dell’uomo che non si rassegnava ed in preda ad una vera e propria ossessione morbosa, le aveva rovinato qualsiasi possibilità di una vita normale.
La donna, al culmine dell’ennesimo episodio di violenza, riesce a lanciare un messaggio di aiuto, subito raccolto dai Carabinieri della Stazione di Spinea, che la ascoltano e la inducono a denunciare le violenze. I militari, acquisito il primo sfogo della vittima, suscitano in lei la consapevolezza di essere oggetto di continui soprusi, ma anche che le soluzioni esistono e possono essere applicati gli strumenti che la recente legislazione mette a diposizione per le condotte di “stalking”.
Viene subito informata l’Autorità Giudiziaria, denunciando lo straniero a fine gennaio in prima istanza e chiedendo nell’occasione all’autorità giudiziaria l’emissione di un provvedimento cautelare adeguato. La richiesta è pienamente giustificata dal fatto che la donna aveva subito negli anni violenze psicologiche e fisiche pesantissime, minacce verbali e tramite continui incessanti messaggi sul cellulare suo e dei parenti, vere e proprie aggressioni per strada dove la poveretta veniva presa letteralmente per il collo e tirata per i capelli allo scopo di indurla a seguirlo e a riallacciare il rapporto.
All’uomo è stato quindi notificato formalmente un provvedimento cautelare di divieto di avvicinamento alla donna, accompagnato da quello di comunicare con lei attraverso i vari tipi di messaggi anche con piattaforme social.