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Markus Stenz dirige l’Orchestra del Teatro La Fenice: sabato 30 gennaio in live-streaming, musiche di Strauss e Mozart

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VENEZIA – Sarà Markus Stenz il protagonista del prossimo concerto trasmesso in live-streaming dalla Fondazione Teatro La Fenice di Venezia: sabato 30 gennaio 2021 alle ore 17.30, dal nuovo palcoscenico del Teatro Malibran, il maestro tedesco si esibirà alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice nell’esecuzione di due brani, la suite dalle musiche di scena Der Bürger als Edelmann (Il borghese gentiluomo) op. 60 di Richard Strauss e la Sinfonia n. 41 in do maggiore kv551 Jupiter di Wolfgang Amadeus Mozart. Il concerto si potrà seguire gratuitamente in diretta web tramite il sito www.teatrolafenice.it oppure tramite il seguitissimo canale YouTube della Fondazione Teatro La Fenice. 

Der Bürger als Edelmann di Richard Strauss (1864-1949) andò in scena per la prima volta al Teatro di Corte di Stoccarda il 25 ottobre 1912, con la regia di Max Reinhardt e la direzione dello stesso Strauss. Purtroppo il lavoro non ebbe successo e si rivelò ben presto inadatto al teatro di repertorio, anche per la difficoltà di reperire per la rappresentazione due compagnie distinte di cantanti e di attori. Di qui, su suggerimento di Hofmannsthal, la decisione di Strauss di separare l’opera dalla commedia dialogata e danzata: il compositore approntò quindi una nuova versione di Ariadne e la rese autosufficiente introducendo un atto autonomo – un prologo dove si mostrano i preparativi dello spettacolo –, mentre i brani per il Bourgeois vennero rivisti e articolati in diciassette numeri in vista di una esecuzione a Berlino nel 1918 in abbinamento alla commedia di Molière. Successivamente, da queste musiche di scena Strauss estrapolerà nove numeri per mettere a punto la suiteorchestrale op. 60 che sarà eseguita per la prima volta a Salisburgo il 31 gennaio 1920. La musica che il capolavoro di Molière ispira a Richard Strauss guarda nostalgicamente al passato, che viene però reinventato in un’ottica tipicamente novecentesca. Il compositore tiene presente la musica di Lully del 1670 rielaborandone addirittura alcune parti: in particolare, Das Menuett des Lully n. 5, la Courante n. 6 e Auftritt des Cleonte n. 7 sono sofisticati rifacimenti lulliani, nei quali serpeggia un’ironia analoga a quella con cui il commediografo francese delinea l’arricchito Jourdain. Elaborazioni che si armonizzano benissimo con il resto di una composizione in cui si fondono genialmente elementi arcaizzanti e moderni.

«Il secondo movimento della Jupiter è una delle cose per cui vale la pena di vivere», così Woody Allen, nel film Manhattan, riassume la grandezza della Sinfonia n. 41 in do maggiore kv 551: un gioiello nel catalogo di Wolfgang Amadeus Mozart (1756-1791) terminato nel 1788, tre anni prima della morte del compositore. A quel tempo, il salisburghese era profondamente angosciato dalla morte della figlia Therese di sei mesi, da una situazione finanziaria che si era fatta preoccupante, e dallo scarso successo riscosso dal Don Giovanni a Vienna. Nonostante questa condizione, Mozart dà vita a un brano dall’incredibile solarità e olimpica grandezza, da cui il soprannome attributo postumo dagli editori. 

Per informazioni (+39) 041 2722699. www.teatrolafenice.it

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