VENEZIA – Con la prima seduta del Consiglio comunale si è aperta ufficialmente questo pomeriggio la Consiliatura 2020-2025 del Comune di Venezia. Nella sala delle assemblee di Ca’ Loredan, allestita in base alle disposizioni anticontagio Covid-19, erano presenti tutti: i 36 consiglieri comunali neo eletti e il sindaco Luigi Brugnaro, posizionati in modo distanziato sugli scranni, per consentire loro le operazioni di voto; gli assessori comunali, distribuiti nell’area retrostante del salone consiliare.
Un’organizzazione studiata nei minimi dettagli dalla Direzione Servizi istituzionali, in collaborazione con il Servizio Prevenzione e protezione e il medico competente, per ottemperare alle misure di contenimento del contagio da Covid-19 pur assicurando le modalità di svolgimento del Consiglio nel rispetto del metodo collegiale tipico dell’organo elettivo, garantendo l’esercizio delle prerogative dei consiglieri, dei presidenti di Municipalità, nonché l’applicazione, nei limiti della compatibilità, dello Statuto e del regolamento del Consiglio comunale vigenti. Tutti gli amministratori e il personale del Comune di Venezia, impegnato a seguire i lavori dell’assemblea, erano dotati di mascherina e visiera protettiva e hanno mantenuto il distanziamento evitando di creare assembramenti. Per lo stesso motivo non è stato previsto l’accesso della cittadinanza nell’atrio di ingresso di Ca’ Loredan, ma è stata garantita la possibilità di assistere al Consiglio comunale in modalità streaming.
Ad aprire i lavori è stato il consigliere anziano Alessandro Scarpa “Marta”. Al primo punto dell’ordine del giorno la convalida dell’elezione delle consigliere e dei consiglieri eletti, cui è seguita l’elezione della presidente del Consiglio comunale Ermelinda Damiano, confermata alla guida dell’assemblea con 22 voti, dopo aver già ricoperto l’incarico nei cinque anni precedenti.
Nel ringraziare il sindaco e tutti i consiglieri, la presidente Damiano ha dichiarato: “Spero di instaurare con tutti voi un leale rapporto di collaborazione e un costante e costruttivo dialogo. Il ruolo di presidente del Consiglio comunale è un incarico di grande responsabilità che mi accingo a ricoprire per la seconda volta con il mio massimo impegno, la mia totale dedizione, completa onestà e spirito di servizio e con un rigoroso rispetto delle regole e di tutti voi consiglieri, in continuità con l’immenso lavoro svolto nel precedente mandato. Nel ricordare le 1000 ore di sedute nelle 110 convocazioni dei 5 anni appena trascorsi, che hanno portato all’approvazione di 403 delibere, tra cui quella che ha portato al nuovo regolamento dell’Assemblea, la presidente Damiano ha sottolineato: “Da questo momento e per gli anni a venire mi impegno con umiltà ad ascoltare i suggerimenti costruttivi e propositivi che vorrete darmi, con l’auspicio che questo Consiglio rappresenti la causa della buona politica fatta di ragionevolezza e sinergia senza che il nostro sguardo si distolga dall’obiettivo ultimo del nostro lavoro: il bene della nostra città e dei nostri concittadini”.
Ha preso quindi la parola il sindaco Luigi Brugnaro che ha giurato di osservare lealmente la Costituzione italiana. Prima di presentare i neoassessori e le rispettive deleghe, e ricordare il consigliere Paolo Pellegrini, prematuramente scomparso, il primo cittadino nel suo discorso di insediamento ha ringraziato i cittadini “per la stima e la fiducia”, i consiglieri, gli assessori, i dipendenti e i dirigenti comunali “che hanno creduto nella riforma per dare un volto nuovo alla città”. Il sindaco si è rivolto poi ai candidati sindaco alle ultime elezioni amministrative e all’opposizione auspicando “una voce unica, pur nelle legittime differenze, per il bene della città e il rilancio dell’economia duramente colpita dall’emergenza determinata prima dall’acqua granda poi dal Coronavirus. Venezia e questo momento storico, difficile e straordinariamente importante, hanno bisogno di unità”.
L’assemblea ha poi votato i due vicepresidenti: Paolo Romor, proposto dalla maggioranza, e Alberto Fantuzzo, indicato dalla minoranza. Infine si è svolta la votazione sull’ultimo punto all’ordine del giorno con l’elezione dei componenti della commissione elettorale comunale: Riccardo Brunello, Matteo Senno, Emanuela Zanatta (componenti effettivi); Francesca Rogliani, Maika Canton, Giuseppe Saccà (componenti supplenti).
Si è aperto infine il dibattito generale in cui sono intervenuti Pier Paolo Baretta, che ha proposto l’apertura di un confronto per il recovery fund, le scelte urbanistiche e il sociale; Sara Visman, che ha auspicato un dialogo sui temi e le proposte; Giovanni Andrea Martini che ha sottolineato il valore della trasparenza e del coinvolgimento della cittadinanza. Marco Gasparinetti ha ribadito l’urgenza di intervenire sui temi della crisi economica, sanitaria, della scuola e del trasporto pubblico; Stefano Zecchi, ponendo l’accento sull’autonomia, ha parlato di Venezia come di una città di accoglienza culturale e intellettuale. Alex Bazzaro ha auspicato l’arrivo di nuove risorse per Venezia; Cecilia Tonon ha proposto una politica fatta di punti comuni, di contatto con le Municipalità e il territorio. Paolino D’Anna ha evidenziato l’importanza di lavorare per il bene della città con un impegno particolare all’ascolto dei cittadini e delle famiglie in difficoltà; Deborah Onisto ha ribadito la necessità di lavorare per il bene comune; Paolo Romor ha evidenziato il significato dell’apertura alla collaborazione e a un confronto costruttivo. Alberto Fantuzzo ha invitato tutti i colleghi a fare un salto indietro per compierne due in avanti per il bene della città. Giovanni Giusto ha evidenziato il difficile momento che sta vivendo Venezia ribadendo come non sia più tempo di contrapposizioni ma di azioni concrete. Maika Canton ha chiuso gli interventi confermando la disponibilità a un dialogo trasversale.