MILANO – Prada presenta “Rubber Pencil Devil”, un intervento site-specific dell’artista americano Alex Da Corte, con il supporto di Fondazione Prada. Il progetto si svolgerà dal 13 novembre 2020 al 24 gennaio 2021 negli spazi di Prada Rong Zhai a Shanghai, una residenza storica del 1918 restaurata da Prada e riaperta nell’ottobre del 2017.
“Rubber Pencil Devil” è una nuova versione espositiva del video dallo stesso titolo (2018). Il film, che include 57 capitoli, sarà proiettato su 20 grandi cubi video a retroproiezione installati nei due piani principali di Prada Rong Zhai, conferendo una nuova configurazione spaziale all’opera di Alex Da Corte che ha già ottenuto molta attenzione internazionale.
Rubber Pencil Devil è una sequenza in loop dalla durata di due ore e 40 minuti di video altamente stilizzati ispirati a un vasto repertorio di fonti iconografiche e culturali: dall’immaginario televisivo dei decenni passati a film d’animazione del XX secolo, dalle icone queer alla cultura pop. L’opera di Da Corte si presenta come una lenta e ipnotica coreografia eseguita da figure popolari e riconoscibili. Queste sono immerse in un universo sovradimensionato e saturato di oggetti quotidiani, simboli domestici e codici familiari. Uno dei performer di Rubber Pencil Devil è l’artista stesso che si trasforma in pupazzi a forma di frutta e personaggi iconici come la Pantera Rosa, Gatto Silvestro, Mister Rogers e il diavolo.
Secondo Da Corte, “Rubber Pencil Devil” è una “Gesamtkunstwerk”, un’opera d’arte totale, un’esperienza immersiva che combina video, musica e architettura, ricca di riferimenti ad artisti visivi d’avanguardia, a scrittori sperimentali, a cantanti pop, a personalità del mondo dello spettacolo e a personaggi dei cartoni animati. Per gli spazi di Prada Rong Zhai Da Corte ha concepito un allestimento frammentario e dai colori vivaci, un viaggio caleidoscopico e onirico in cui il suo desiderio di “oltrepassare l’immagine o sfondare lo schermo e toccare per davvero ciò è rappresentato” può essere soddisfatto.
Manipolando e trasformando la cultura dei consumi e la storia dell’arte, Da Corte esplora i temi dell’alienazione e dei desideri individuali con umorismo sovversivo e introspezione psicologica. Le sue fantasie intellettualmente provocatorie, esuberanti e assurde non solo offrono un punto di vista critico nei confronti della realtà contemporanea, ma anche cercano di “ripensare i sistemi normativi del potere” e di generare “nuove idee e nuovi inizi”.
INFORMAZIONI SULL’ARTISTA
Alex Da Corte (1980, Camden – NJ) ha conseguito un MFA in Scultura presso la Yale University, New Haven (CT) (2010) e un BFA in Incisione e arti visive presso The University of the Arts,
Philadelphia (PA) (2004). Da Corte è un artista concettuale che utilizza una pluralità di media come il video, la performance, l’installazione, la pittura e la scultura. Spesso unisce questi elementi per creare ambienti immersivi fantastici e dai colori vivaci che equivalgono a Gesamtkunstwerks. Il suo lavoro trae ispirazione dalla Pop art e dal Surrealismo, combinando continuamente riferimenti alla
cultura di massa americana – da oggetti di marca che si trovano nella vita quotidiana a figure della cultura popolare – per esplorare e interrogarsi sulle opinioni politiche e culturali, sul processo di
alienazione e sui parametri psicologici dell’esperienza umana.
I lavori di Da Corte sono stati presentati alla Biennale di Venezia del 2019 “May You Live in Interesting Times”, a cura di Ralph Rugoff, e
al 57° Carnegie International a Pittsburgh (2018). L’ultima personale dell’artista si è svolta al Kölnischer Kunstverein, Colonia, Germania
(2018). Altri progetti recenti includono mostre presso Secession, Vienna, Austria; Art + Practice, Hammer Museum, Los Angeles (2016); MASS MoCA, North Adams, Massachusetts (2016); Museum Boijmans van Beuningen, Rotterdam, Paesi Bassi (2015); e Easternsports, l’opera in collaborazione Jayson Musson, esposta all’ICA Philadelphia (2014) e successivamente al Whitney Museum of American Art, New York (2016).