Un’edizione unica per tanti motivi quella del Premio Campiello che si è celebrata ieri sera in piazza San Marco a Venezia. In primis perché per la prima volta la kermesse letteraria è stata ospitata nel “salotto buono” del centro storico lagunare, in secondo luogo perché la 58esima edizione del concorso organizzato dalla Fondazione Il Campiello di Confindustria Veneto è, assieme alla Mostra internazionale del Cinema scattata pochi giorni fa al Lido, uno dei primi importanti eventi culturali che si sono tenuti “in presenza” in Italia dopo l’emergenza Coronavirus.
Ad avere ragione degli altri quattro finalisti è stato Remo Rapino, che si è aggiudicato il riconoscimento grazie al suo “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio”, edito da minimum fax. Il vincitore è stato proclamato grazie ai voti dei componenti della Giuria dei Trecento lettori anonimi, che con le loro preferenze hanno fatto pendere l’ago della bilancia verso lo scrittore abruzzese. La cinquina finalista era stata selezionata tra oltre 200 opere nei mesi scorsi dalla Giuria dei Letterati, presieduta dal giornalista e storico Paolo Mieli. In seconda posizione questa sera si è piazzato Sandro Frizziero con “Sommersione” (Fazi Editore), mentre il gradino più basso del podio è andato ad Ade Zeno con “L’incanto del pesce luna” (Bollati Boringhieri). Medaglia di legno per Francesco Guccini con “Trallumescuro. Ballata per un paese al tramonto” (Scrittori Giunti), ha chiuso la cinquina Patrizia Cavalli con “Con passi giapponesi” (Einaudi).
Circa 1400 gli invitati tra ospiti istituzionali, rappresentanti del mondo imprenditoriale, della cultura e delle case editrici. Tra i momenti più toccanti della serata, ideata dal regista e autore televisivo Massimo Martelli, il sentito ricordo di Philippe Daverio, recentemente scomparso a Milano. Un intellettuale e storico dell’arte che per quasi 15 anni, con passione e dedizione, ha fatto parte della Giuria dei Letterati che di volta in volta ha selezionato le cinquine dei finalisti.
Oltre alla presentazione dei singoli autori e dei loro volumi, la cerimonia, presentata da Cristina Parodi e trasmessa in diretta streaming sul sito www.raicultura.it, ha visto la consegna di ulteriori riconoscimenti alla vincitrice della 25esima edizione del Campiello giovani, andato a Michela Panichi con il racconto “Meduse” e alla vincitrice del premio Opera Prima, assegnato a Veronica Galletta per “Le isole di Norman” (pubblicato da Italo Svevo). Il Premio Fondazione Il Campiello, riconoscimento alla carriera, è invece stato attribuito quest’anno ad Alessandro Baricco.
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Remo Rapino (1951) è stato insegnante di filosofia nei licei. Vive a Lanciano. Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (Carabba 2012) e alcune raccolte di poesia, tra cui La profezia di Kavafis (Moby-dick 2003) e Le biciclette alle case di ringhiera (Tabula Fati 2017).